Il calcolo della pensione: tutti i cittadini italiani possono effettuarlo

Da diversi anni ormai i contribuenti italiani posso effettuare il calcolo pensioni, ossia fare una precisa previsione su quando potranno andare in pensione e quanto percepiranno come assegno pensionistico. Il calcolo pensione netta deve tenere conto di una serie di elementi, tra cui il periodo in cui il contribuente ha cominciato a lavorare, la possibilità di richiedere l’APE o l’appartenenza ad una classe di lavoratori tutelata dalle vigenti leggi. Negli ultimi anni l’INPS propone periodicamente nuovi regolamenti che riguardano coloro che hanno superato i 40 anni di contributi, o i 63-64 anni di età, per consentire a buona parte di questi lavoratori di accedere a varie forme di pensionamento anticipato; quindi il calcolo pensionistico de ve essere effettuato periodicamente in quanto cambia in base alle sempre nuove normative in materia pensionistica.

Le possibilità in rete

Chi volesse effettuare il calcolo pensioni può sfruttare alcuni strumenti disponibili in rete. Sono vari infatti i siti che offrono gratuitamente la possibilità di effettuare una precisa stima del giorno in cui si potrà andare in pensione e dell’entità dell’assegno percepito. Per una persona che si trova negli ultimi anni del suo periodo lavorativo, con età vicina a quella pensionabile, il calcolo pensioni è abbastanza preciso, salvo particolari casi. Per i lavoratori giovani invece tale calcolo è soltanto approssimativo per due motivi precisi. Prima di tutto non può tenere conto della legislazione dei prossimi anni, che potrebbe muoversi in modi del tutto imprevedibili. Secondariamente il calcolo pensioni tiene conto della busta paga che si percepisce oggi e fa una simulazione come se tale stipendio sia quello che si percepirà fino al giorno della pensione. Visto che molte persone possono sperare in diversi avanzamenti di carriera, fare un calcolo pensioni a 35 anni è decisamente prematuro e potrebbe dare dei risultati del tutto diversi a quello che avverrà nella realtà, per altro tra alcuni decenni.

La pensione netta

Il calcolo pensioni tiene conto di un cambiamento importante che è avvenuto nel nostro pase. Fino al 1995 infatti le pensioni erano calcolate secondo il metodo retributivo: tenendo quindi conto degli ultimi stipendi presi dal lavoratore per il calcolo effettivo dell’assegno pensionistico. Dal dicembre 1995 invece le pensioni sono calcolate secondo il metodo contributivo: si tiene quindi conto dei contributi versati, sui quali si calcola l’entità dell’assegno pensionistico. Tutti i lavoratori che hanno iniziato la loro attività dopo il dicembre 1995 rientrano a pieno titolo nel sistema contributivo, senza alcuna possibilità di diverso metodo di calcolo. I lavoratori che erano impiegati prima del dicembre 1995 invece possono decidere di rientrare totalmente nel sistema contributivo, oppure di mantenere un sistema misto: retributivo fino al 31 dicembre 1995, contributivo a partire da quella data ina vanti. Il sito dell’INPS pubblica su un’apposita pagina i coefficienti che permettono di passare da un sistema all’altro, a seconda dell’età del contribuente.

Le modifiche all’assegno pensionistico

Negli ultimi anni la pensione ha subito evidenti modifiche, per motivazioni molto varie. Come prima problematica è avvenuto infatti il passaggio dal sistema pensionistico retributivo a quello contributivo. Questo dovrebbe consentire di modificare tutti quei privilegi di cui alcuni lavoratori italiani hanno goduto. Un tempo infatti il calcolo pensioni teneva conto degli ultimi stipendi ricevuti; chi aveva svolto, nell’ultimo anno di lavoro, una mansione molto superiore a quella degli anni precedenti, si trovata spesso a godere di una pensione decisamente molto elevata. Oggi il sistema contributivo dovrebbe invece permettere all’INPS di corrispondere al pensionato una cifra mensile motivata dai contributi versati. Il calcolo pensioni inoltre varia ogni anno tenendo conto delle diverse aspettative di vita; il nostro paese infatti ha fatto un enorme balzo avanti sotto questo punto di vista, che ha portato l’aspettativa di vita a superare gli 80 anni.

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