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Omicidio presso l’abitazione di Prizzi, colpo alla testa.

Nella giornata di oggi, venerdì 6 agosto, un omicidio si è consumato a Palermo presso l’abitazione di Prizzi. L’uomo, Vincenzo Canzonieri aveva 51 anni ed era originario del posto. Era impegnato nell’intento di cucinare un piatto in cucina, nell’abitazione di Prizzi, quando è stato colpito alle spalle. Il colpo è stato inflitto alla testa con una bottiglia di vetro piena di birra ed è stato mortale per l’uomo. I carabinieri lo hanno trovato accasciato sul pavimento che giaceva inerte in una pozza di sangue. L’omicida è la compagna Romina Soragni, 36 anni non originaria di Palermo. I due si sono conosciuti su Facebook.

“L’ho ucciso io”, ha confessato la donna che è stata arrestato con l’accusa di omicidio colposo. La donna è stata fermata per le strade di Prizzi da un poliziotto mentre vagava in stato di shock. Sono stati allertati tempestivamente i carabinieri che hanno fatto irruzione presso l’abitazione in via Pagliarelli. Qui l’uomo conviveva con la compagna, Romina Soragni. Presso l’abitazione la pattuglia ha trovato l’uomo disteso sul pavimento in una pozza di sangue coperto dai cocci dei vetri della bottiglia di birra. Il caso è coordinato dai carabinieri della stazione di Prizzi e dalla pattuglia del nucleo operativo di Lercara Friddi.

Vincenzo Canzonieri e Romina Soragni erano entrambi disoccupati. La vittima percepiva il reddito di cittadinanza. Sono stati più volte segnalati alla polizia e accusati di ubriachezza molesta. La donna, Romina Soragni, era di Giacciano con Baruchella e aveva deciso di seguire il compagno a Palermo, e poi presso la sua abitazione a Prizzi. I due vivevano un rapporto conflittuale, come raccontano diverse persone, soprattutto per via dell’abuso dell’alcol. Diverse sono state le segnalazioni che vedevano coinvolti i due in risse accese durante le quali il tasso alcolico era molto alto. La donna infatti era seguita dai medici dell’Asp di Lercara Friddi ma da diverse settimane la donna non partecipava più agli incontri presso l’ambulatorio.

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