L’asfalto, per quanto resistente e duraturo, prima o poi si deteriora. Buche, crepe, deformazioni e segnaletica ormai consumata rendono le strade meno sicure e spesso più costose da mantenere. In questi casi, una delle tecniche più efficaci e usate è la scarificazione dell’asfalto, conosciuta anche come fresatura stradale.
Con questo termine si indica un’operazione che rimuove, in modo selettivo e controllato, uno o più strati del manto stradale. Non si tratta di demolire tutto, ma di asportare solo la parte che non funziona più. Questo permette di ridare nuova vita alla pavimentazione senza doverla rifare da zero, con un risparmio notevole in termini di tempo, materiali e costi.
Il lavoro viene eseguito da macchine speciali, chiamate frese stradali, dotate di tamburi rotanti coperti da denti metallici che incidono e frantumano l’asfalto.
I frammenti ottenuti vengono raccolti direttamente e prendono il nome di fresato d’asfalto. Questo materiale viene riutilizzato nella produzione di nuovo conglomerato bituminoso, rendendo la lavorazione anche sostenibile dal punto di vista ambientale.
Tipologie di scarificazione
La scarificazione può essere leggera o profonda. La prima interessa solo pochi millimetri e serve per eliminare piccoli difetti, livellare la superficie o rimuovere segnaletica e residui. La seconda, invece, toglie diversi centimetri di asfalto, fino agli strati inferiori, quando la strada è troppo ammalorata.
Grazie alla precisione delle frese, è possibile regolare la profondità in base alla situazione, garantendo risultati uniformi e superfici perfette per il successivo strato di asfalto.
Questa tecnica viene utilizzata non solo nelle città, ma anche per autostrade, aeroporti e grandi arterie stradali, dove tempi rapidi e qualità del lavoro sono fondamentali.
Obiettivi e vantaggi della scarificazione asfalto
Gli obiettivi della scarificazione dipendono dalle condizioni della strada e dal risultato che si vuole ottenere. In alcuni casi si interviene per una semplice manutenzione superficiale, in altri per una completa rigenerazione del manto.
Fra i principali obiettivi troviamo:
- Rigenerazione del manto stradale, eliminando le parti rovinate per preparare il fondo a un nuovo strato.
- Livellamento delle superfici, utile per eliminare avvallamenti o difetti che favoriscono ristagni d’acqua e peggiorano l’aderenza dei veicoli.
- Rimozione della segnaletica orizzontale usurata o di residui come colla e gomma, che rendono il fondo scivoloso e poco sicuro.
- Preparazione al rifacimento completo, quando la pavimentazione è troppo compromessa.
I vantaggi di questa tecnica sono molteplici, in primis migliora la sicurezza, perché una superficie uniforme riduce rischi di incidenti e garantisce un passaggio più fluido. C’è poi il lato economico, rifare da zero una strada ha costi altissimi, mentre la scarificazione permette di intervenire in modo mirato solo dove serve.
Un altro beneficio è la durata del nuovo asfalto, poiché l’adesione sul fondo scarificato è più forte, il che aumenta la vita della pavimentazione.
L’importanza della scarificazione nella sostenibilità e nei costi
Non dobbiamo dimenticare la sostenibilità, perché il fresato recuperato può essere riciclato, e questo riduce i costi di smaltimento e il consumo di materia prime come sabbia e ghiaia.
Ogni anno tonnellate di asfalto vengono rimosse e trattate, e sarebbe impensabile smaltirle tutte come rifiuti. Fortunatamente, il fresato d’asfalto è un materiale 100% riciclabile e può essere reimpiegato in nuovi conglomerati.
Questo porta diversi vantaggi:
- riduzione dei rifiuti destinati alle discariche;
- risparmio di materie prime naturali;
- abbattimento delle emissioni di CO₂ legate all’estrazione e al trasporto dei materiali.
Oltre all’aspetto ecologico, c’è quello economico, il costo della scarificazione varia a seconda della superficie da trattare e della profondità da raggiungere.
In media, si va dai 5 ai 20 euro al metro quadro, con differenze dovute alla logistica e ai macchinari impiegati. Anche il fresato ha un costo se viene smaltito (circa 50-70 euro a tonnellata), ma quando viene riutilizzato abbatte notevolmente le spese complessive.
È quindi una soluzione che conviene sia alle amministrazioni pubbliche che alle aziende private. Non a caso, la maggior parte dei lavori stradali oggi prevede una fase di scarificazione prima della posa del nuovo asfalto.
Differenze tra scarificazione e altre tecniche
La scarificazione spesso viene confusa con altre operazioni di manutenzione, come la semplice asfaltatura o la fresatura superficiale. In realtà ha caratteristiche ben precise.
L’asfaltatura tradizionale prevede la posa di un nuovo strato sopra quello esistente, senza rimuovere il vecchio. È un lavoro più veloce e meno costoso, ma non sempre risolve i problemi, soprattutto se ci sono crepe profonde o deformazioni.
La scarificazione leggera, invece, si concentra sul rimuovere pochi millimetri, utile per livellare e migliorare l’aderenza, mentre quella profonda va oltre, arrivando a eliminare anche gli strati inferiori quando il manto è troppo compromesso.
Quindi, rispetto al rifacimento totale, la scarificazione è meno invasiva e più economica, perché non richiede la demolizione completa della pavimentazione. Inoltre, permette di recuperare il fresato, mentre nella demolizione questo materiale spesso andrebbe perso.