Slittano le elezioni e i referendum, i danni collaterali del Covid-19

Con molta probabilità, in quanto si parla ancora di bozza di decreto legge, uno dei danni che produrrà il famigerato Coronavirus, forse il meno grave, è lo slittamento di elezioni e referendum di tutti i tipi a data da destinarsi.

Già trapelano però, ovviamente in forma non ufficiale, alcune pagine che saranno presenti nel decreto legge che andrà a posticipare referendum ed elezioni di qualunque ordine e grado.
In una di esse, si parla nello specifico del referendum che si sarebbe dovuto svolgere il 29 marzo, riguardante il tanto dibattuto taglio dei Parlamentari. In particolare, è noto che il decreto emanato per proporre questo Referendum, indicasse come tempo di scadenza ultima per effettuarlo 240 giorni. Essendo il decreto di gennaio, quindi il Referendum potrà essere fatto entro la fine di Settembre 2020.
Ovviamente nel nuovo decreto verrò specificato che tutti i termini potranno essere rispettati solo nel momento in cui il Covid-19 sarà debellato completamente. In quanto anche pochi contagi potrebbe rivelarsi lo stesso problematici in un futuro non troppo lontano.

Diversa è la questione riguardante invece le elezioni, regionali o comunali che siano.
Infatti ad ora il mandato delle giunte Regionali a statuto ordinario in scadenza viene prorogato di tre mesi rispetto alla durata prevista. Mentre il testo del nuovo decreto legge dovrebbe, ed il condizionale è d’obbligo, riportare la seguente dicitura: “Gli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario il cui mandato scade entro il 31 luglio 2020, durano in carica 5 anni e 3 mesi“.
Il nuovo decreto andrà ad occuparsi quindi di tutte quelle regioni che tra maggio e giugno avrebbero dovuto rinnovare la propria giunta. In particolare: Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia.
Con il nuovo decreto quindi, le giunte regionali avranno pieni poteri per il tempo che il decreto stesso stabilirà.
Ora non resta che attendere l’ufficialità, per avere dati certi.

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