Suicidio nel carcere di Vicenza, un 52enne si è tolto la vita.

Suicidio nel carcere di Vicenza. Il signor Gelindo Renato Grisotto, 52 anni, muratore, si è impiccato avvolgendo i suoi pantaloni a una trave del vano doccia, nella cella in cui era detenuto. L’uomo soffriva di depressione e la procura, essendo a conoscenza della condizione dell’uomo, aveva detto ai carabinieri di avvisare le guardie carcerarie della fragilità psicologica del 52enne. L’uomo si è ucciso nella notte nel carcere di Vicenza dopo che aveva confessato di aver ucciso il 67enne Mario Valter Testolin,suo vicino di casa.

Grisotto era stato portato in carcere poco dopo la mezzanotte di lunedì in seguito al provvedimento di fermo emesso dalla procura. Era accusato dell’omicidio premeditato avvenuto in mattinata nelle vicinanze della casa della vittima, a Marano Vicentino. Testolin era stato colpito alla schiena e al torace da due fucilate esplose dal detenuto Grisotto. L’uomo, in arresto, ha confessato durante l’interrogatorio il delitto e ha motivato il suo gesto affermando di aver agito per contrasti legati alla vendita di un terreno agricolo a cui era seguita anche un contrasto giudiziario in sede civile. I carabinieri hanno interrogato anche il medico del 52enne colpevole dell’omicidio, che ha riferito la condizione clinica dell’uomo. L’uomo quale alcuni prima aveva manifestato disturbi depressivi.

Il detenuto è stato trovato, alle 5 di mattina, dagli agenti della Polizia penitenziaria che hanno subito chiamato il medico di guardia. A seguito dell’accaduto, la procura sta conducendo degli accertamenti con acquisizione di rilievi fotografici, documenti e assunzione di informazioni, per ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo dopo l’ingresso nella casa. E per accertare eventuali omissioni o incongruenze.
Manifesta la preoccupazione delle condizioni dei detenuti il ” Garante dei detenuti” il quale afferma: “È il trentaquattresimo suicidio in carcere del 2021: siamo alla trentatreesima settimana dall’inizio dell’anno. Il precedente suicidio era avvenuto in un altro istituto solo 36 ore fa”, manifestando le sue giustificate preoccupazioni.

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