Misurare la pressione dei fluidi, che siano sotto forma gassosa o liquida, è molto importante in specifiche situazioni o ambienti produttivi. Soprattutto a livello industriale, lì dove vengono impiegati macchinari a pressione è importante tenere sempre sotto controllo i loro valori, per assicurarsi che rimangano nel range di sicurezza e non causi spiacevoli incidenti.
I fluidi contenuti all’interno di un involucro, di fatto, se superano la soglia limite possono causare esplosioni o essere insufficienti a garantire il buon funzionamento dello strumento che li impiega.
Si pensi banalmente alle bombole di ossigeno di un subacqueo e all’importanza che la pressione del gas sia sempre monitorata per permettere al nuotatore di scendere in profondità e tornare a galla, sano e salvo e senza carenza di ossigeno.
Come fare, però, per monitorare questi dati in maniera precisa?
Esistono in commercio specifici strumenti, definiti proprio misuratori di pressione, che assolvono a questo importante ruolo. In base al settore di applicazione, si possono reperire presso punti vendita o fornitori specializzati, ma è possibile anche acquistare misuratori di pressione online, sapendo bene come distinguerli e soprattutto a quali fattori prestare attenzione per compiere una scelta corretta.Proprio a quest’ultimo aspetto è dedicato questo contenuto, così da fornire una breve guida funzionale all’individuazione dei giusti misuratori di pressione.
I misuratori di pressione
Gli strumenti impiegati per la misurazione della pressione sono diversi e differenti tra loro.
Si può impiegare, ad esempio, un calibratore di pressione, che assolve al ruolo di raccogliere i dati mettendo a confronto diversi strumenti per rilevare la pressione, oltre a misurarla direttamente sulla superficie di interesse. È uno strumento molto utile e preciso, che serve, appunto, a calibrare gli strumenti di misurazione della pressione, seguendo un dato standard di riferimento, e fare in modo che tutto funzioni come dovrebbe.
C’è poi il manometro, utile strumento per misurare la pressione portatile, capace di rilevare problemi nell’impianto che sfrutta la pressione o eventuali perdite. A questi si affiancano poi i sensori di pressione, che invece devono necessariamente essere collegati a un apparecchio di controllo utile a visualizzare i dati raccolti dal sensore stesso e trasmessi tramite un segnale elettrico.
Come scegliere il misuratore di pressione più adatto
Tra gli strumenti appena elencati, quello più diffuso e pratico, impiegato in molti contesti, è il manometro di pressione. Questo però può avere caratteristiche e funzioni diverse, a seconda del modello scelto e del ruolo che dovrà svolgere.
In tal senso è importante distinguere manometri fissi da manometri portatili, a seconda che debbano effettuare rilevazioni in maniera costante, durante un processo industriale, ad esempio, o in luoghi e momenti diversi, come laboratori, nel caso di controlli a campione.
Esistono poi manometri analogici e digitali. I primi presentano il vantaggio di essere duraturi e resistenti, rapidi nella rilevazione della pressione e soprattutto non necessitano di fonti elettriche per essere alimentati e funzionare. Quelli digitali, invece, permettono una lettura semplificata dei dati raccolti, attraverso il display, possono svolgere altre funzioni legate, ad esempio, alla memorizzazione dei dati raccolti, ed essere collegati a un sistema di controllo esterno.
Si distinguono poi manometri a diaframma, a soffietto o a capsula, in base al range di pressione che possono essere in grado di misurare e alla loro resistenza a una eventuale sovrapressione.