Morte George Floyd, dato fuoco il commissariato

Come prevedibile, dopo la diffusione del video dell’ingiustificata uccisione di George Floyd, cittadino statunitense di colore, a Minneapolis sono scoppiate violente e sanguinarie rivolte.
Nel video, si vede un agente della polizia locale tenere steso a pancia a terra George con un ginocchio a fargli pressione sul collo.
Proprio questa pressione, continuata per 8 minuti, ha ucciso l’uomo che, negli ultimi istanti di vita, si sente urlare: “Non riesco a respirare“.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso però è che i 4 agenti coinvolti non sono stati incriminati per omicidio, ma sono stati solamente licenziati.
Dopo la notizia del solo licenziamento, Minneapolis è diventata un campo di battaglia.

Al momento, si contano 800 agenti schierati per sedare la rivolta più altri 500 della Guardia Nazionale richiesti dal governatore democratico Tim Walz.
Tutti questi uomini però sembrano non bastare a fermare la gente indignata per l’uccisione di George Floyd.
Stamattina infatti tra le tante cose, anche un commissariato del posto è stato incendiato dai protestanti.
Fortunatamente in precedenza il capo della Polizia, Medaria Arradondo, che a dir la verità aveva subito espresso parole dure contro i suoi colleghi, aveva evacuato l’edificio e quindi, oltre ai danni strutturali non si sono registrate vittime o feriti.

Il colpevole dell’omicidio e della conseguente rivolta è  l’agente Derek Chauvin, 44 anni e già protagonista di numerosi altri episodi razzisti e violenti.
L’agente, in un primo momento aveva cercato di far passare la morte di George come un malore accusato durante il controllo ma, fortunatamente, il video ormai famoso lo ha incastrato.
Proprio perchè il video è chiaro ed eloquente e le ultime parole di George struggenti, nessuno si è fatto capace di come sia possibile che nessuno degli agenti coinvolti sia accusato di omicidio.
Seguiranno sicuramente aggiornamenti nelle prossime ore.

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