Patente muletto: come ottenerla, costi, durata e corsi di aggiornamento

Sempre più aziende richiedono personale qualificato nella movimentazione merci e tra i requisiti più richiesti c’è la patente muletto, conosciuta anche come patentino per carrelli elevatori. Senza questo documento non è possibile guidare i muletti, strumenti fondamentali nei magazzini, nei centri logistici e nelle industrie.

patentino muletto

La richiesta è alta, e ottenere la certificazione non è complicato, ma serve conoscere bene come funziona l’iter formativo, quali enti sono autorizzati a rilasciarla, quanto costa e quanto dura la validità.

Nei prossimi paragrafi proviamo a dare qualche informazione utile se stai pensando di prendere anche tu il patentino per muletto.

Che cos’è la patente muletto e a cosa serve?

Con la patente muletto si indica in realtà il patentino per carrelli elevatori, un attestato che certifica la capacità di condurre in sicurezza questi mezzi. Non è un documento rilasciato dalla Motorizzazione, come la patente di guida tradizionale, ma un certificato di abilitazione consegnato da enti accreditati secondo le linee guida stabilite dall’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012.

È obbligatorio per tutti i lavoratori che devono condurre muletti, transpallet elettrici e carrelli elevatori in contesti lavorativi. Senza questo attestato, l’azienda e il dipendente rischiano sanzioni e soprattutto aumentano i pericoli sul posto di lavoro.

Il corso per ottenere il patentino muletto si divide in due parti:

  • Formazione teorica: riguarda normativa sulla sicurezza, responsabilità dell’operatore, principi di meccanica e rischi connessi.
  • Formazione pratica: esercitazioni reali alla guida del carrello, manovre, caricamento e scaricamento, gestione di emergenze.

Il superamento di entrambe le fasi porta al rilascio dell’attestato, valido su tutto il territorio nazionale. La durata della validità è di 5 anni, poi successivamente è necessario seguire un corso di aggiornamento.

Come ottenere il patentino muletto: corsi e requisiti

Per iscriversi a un corso per patente muletto non servono titoli particolari, ma alcuni requisiti minimi sono obbligatori:

  • età minima di 18 anni;
  • idoneità psicofisica certificata dal medico competente;
  • conoscenza base della lingua italiana (necessaria per seguire teoria e test finale).

Il corso si struttura generalmente in 12 ore complessive, suddivise in:

  • 8 ore di teoria (normativa, sicurezza, rischi specifici);
  • 4 ore di pratica su carrelli elevatori.

Al termine viene somministrato un test scritto a quiz per la parte teorica e una prova pratica di guida. Superati entrambi, viene rilasciato il patentino.

Quindi, i corsi da sostenere nell’arco del tempo sono:

  • Corso base patentino muletto (obbligatorio per chi inizia).
  • Corso aggiornamento quinquennale (ogni 5 anni).
  • Corso integrativo (per più tipologie di carrelli, ad es. frontali, retrattili, transpallet).

Molti enti formativi, come associazioni di categoria, scuole di formazione professionale e aziende private accreditate, organizzano corsi in tutta Italia. Spesso sono disponibili anche formule aziendali dedicate ai gruppi di lavoratori.

Per quanto riguarda i costi, questi variano in base all’ente e alla regione, ma generalmente oscillano tra i 150 e i 250 euro per i corsi base, mentre gli aggiornamenti costano meno, intorno ai 70-100 euro. Alcune aziende coprono direttamente le spese per i dipendenti, soprattutto in ambito logistico.

Quanto dura la patente muletto e come si rinnova

Come detto in precedenza, una volta ottenuto, il patentino muletto ha validità 5 anni. Allo scadere è necessario frequentare un corso di aggiornamento di almeno 4 ore, suddiviso tra parte teorica e pratica. La mancata frequenza comporta la sospensione dell’abilitazione e l’impossibilità di guidare carrelli elevatori fino al nuovo rilascio.

L’aggiornamento serve a ripassare i concetti principali di sicurezza, a conoscere eventuali nuove normative e a consolidare le abilità pratiche. Inoltre, permette anche di verificare se nel frattempo il lavoratore ha mantenuto l’idoneità psicofisica.

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