Annullamento matrimonio: costi, tempi e cosa sapere

Chi sceglie di chiedere l’annullamento del matrimonio spesso si trova a fare i conti non solo con un percorso delicato dal punto di vista emotivo, ma anche con una serie di aspetti pratici che richiedono chiarezza.

L’annullamento matrimoniale prevede una serie di costi: contributi fissi previsti dai tribunali ecclesiastici, onorari dell’avvocato canonico ed eventuali spese.

Tempi e costi per annullamento matrimonio religioso

Nei prossimi paragrafi parleremo anche di come accedere al patrocinio gratuito e di quali condizioni permettono di ridurre sensibilmente i costi, senza rinunciare a portare avanti la tua richiesta.

Cosa comprende il contributo richiesto dalla CEI

Quando parliamo del costo dell’annullamento del matrimonio, il primo aspetto da considerare è il contributo a favore del tribunale ecclesiastico, stabilito dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Se sei tu a presentare la domanda di nullità, il contributo è di 525 euro. Questo costo serve a coprire parte delle spese di gestione della pratica e va versato all’avvio del procedimento.

Se l’altra parte decide di costituirsi con un avvocato di fiducia, dovrà versare 262,50 euro, altrimenti per essa non è previsto alcun contributo. Se chiedete l’annullamento insieme e presentate la domanda congiunta, potete concordare un unico versamento di 525 euro, suddiviso o condiviso tra i due.

Questa cifra non è una tassa statale ma una quota gestita dalla CEI per garantire l’accesso a questo diritto a tutti. Tieni presente però che non copre le spese professionali, i tributi fiscali, né spese per fotocopie, consulenze tecniche, traduzioni o viaggi: quelle restano a tuo carico e dipendono dal percorso che seguirai.

In molti tribunali ecclesiastici è previsto il patrono stabile, ovvero un avvocato gratuito messo a disposizione dal tribunale, soprattutto per offrire supporto iniziale. E se hai difficoltà economiche puoi chiedere il gratuito patrocinio: presentando documenti come l’ISEE, potresti ottenere la riduzione o l’esenzione totale del contributo, rendendo ancora più leggero l’accesso al processo canonico

Quanto può costare davvero l’avvocato canonico

Oltre al contributo CEI, la voce più pesante nel calcolo del costo di annullamento del matrimonio è rappresentata dall’onorario dell’avvocato canonico, spesso chiamato “avvocato rotale”. Per seguire l’intera procedura in primo grado, le tariffe variano generalmente da 1.575 a 2.992 euro.

L’importo finale dipende da quanto lavoro serve: la preparazione del libello, la raccolta delle testimonianze, eventuali perizie tecniche, redazione degli atti, comparizioni in tribunale e consulenze esterne. A queste si aggiungono IVA, contributi previdenziali e forense, che aumentano il totale di qualche centinaio di euro. Se la causa prosegue in secondo grado, con l’appello, bisogna considerare un ulteriore onorario tra 600 e 1.300 euro .

Se decidi di rivolgerti al patrono stabile senza incaricare un avvocato privato, l’onorario può essere assorbito, ma resta comunque il contributo CEI da versare. Chi ha accesso al gratuito patrocinio potrebbe evitare l’onorario a favore di un avvocato a pagamento, pur pagando i contributi di legge.

In linea di massima, se segui un percorso ordinario senza appello, puoi passare dai 2.100 ai 3.500 euro per il solo onorario, se aggiungi anche l’appello, il totale può salire a 4.000–5.000 euro .

Il consiglio è di chiedere sempre un preventivo scritto, chiaro e dettagliato, che includa tutte le spese accessorie. Così avrai sotto controllo quello che andrai a sborsare e nessuno potrà sorprenderti con costi imprevisti.

Come risparmiare: gratuito patrocinio e processo breve

Per contenere i costi di annullamento matrimonio, ci sono alcune strategie molto utili. La prima è quella di richiedere subito il gratuito patrocinio: se il tuo ISEE è al di sotto della soglia stabilita, puoi ottenere l’esenzione dei contributi e la designazione di un avvocato d’ufficio gratuitamente.

Questo significa che potresti non pagare né il contributo CEI né l’onorario dell’avvocato, restando tenuto solo a eventuali piccole spese accessorie, come fotocopie o traduzioni. Verifica da subito se il tuo tribunale offre la figura del patrono stabile: molti mettono a disposizione questa opportunità, così ti risparmi subito il primo esborso.

In secondo luogo, valuta la possibilità di utilizzare il processo breve introdotto negli ultimi anni. Se ci sono motivi evidenti e documentabili di nullità, e presentate la domanda insieme, spesso si può avviare una procedura semplificata che in certi casi si conclude anche in trenta giorni, o comunque in pochi mesi.

Questo approccio riduce le udienze, elimina molte consulenze tecniche e accelera l’intero iter, evitando quindi di accumulare costi aggiuntivi che solitamente si sostengono in tempi più lunghi. Se il tribunale concorda con la validità della richiesta, potresti arrivare alla conclusione senza dover affrontare spese pesanti in più fasi.

Infine, ti consigliamo anche di valutare con attenzione se fare appello: se non ti serve, evitarlo ti libera da un onorario aggiuntivo di centinaia di euro.

Riepilogo delle spese

Una breve sintesi dei costi se decidi di annullare il matrimonio:

  • Contributo CEI: 525 €
  • Contributo parte convenuta (se avvocato): 262,50 €
  • Onorario avvocato primo grado: 1.575 – 2.992 €
  • Onorario appello: 600 – 1.300 €
  • IVA, previdenza, spese accessorie: variabili

Tempi richiesti per l’annullamento del matrimonio

I tempi variano parecchio da un caso all’altro perché entrano in gioco diversi elementi: la disponibilità delle parti, la complessità della storia da raccontare, i documenti da recuperare e la velocità con cui si riescono a sentire i testimoni. Di solito, per una procedura ordinaria, si parla di un periodo che va dai 12 ai 18 mesi, avolte un po’ meno, altre un po’ di più.

Se poi una delle due persone decide di fare appello alla prima sentenza, bisogna mettere in conto altri mesi. Il procedimento si allunga, le udienze riprendono, i giudici devono rivedere tutto. È normale che in questi casi si superino anche i due anni, soprattutto se ci sono perizie o questioni da chiarire meglio.

C’è però un’alternativa più veloce, anche se non sempre applicabile, si chiama processo breve. È stato introdotto per semplificare le situazioni in cui entrambi i coniugi sono d’accordo e le prove della nullità sono evidenti. Se il tribunale riconosce che ci sono tutte le condizioni, è il vescovo stesso a pronunciarsi, in certi casi la decisione arriva anche nel giro di due o tre mesi.

Detto questo, è importante sapere che ogni caso fa storia a sé, i tempi si definiscono strada facendo, a seconda di come si sviluppa il percorso.

Quindi, in sintesi:

  • Processo ordinario: 12–18 mesi;
  • Con appello: fino a 24–30 mesi totali;
  • Processo breve: da 30 giorni a 3 mesi (solo in casi specifici).

FAQ

Posso iniziare senza avvocato?
No, per presentare la domanda ti serve un avvocato canonico: può essere di fiducia, gratuito o d’ufficio.

Quanto dura l’iter?
In ordinario 12–18 mesi. Con processo breve, anche in 30 giorni o pochi mesi.

Se l’altro coniuge non partecipa, cambia qualcosa?
Il processo procede comunque, ma potrebbe essere più veloce poiché non serve rispondere alle sue contestazioni.

Questo annullamento ha valore civile?
Sì, ma devi fare la delibazione presso il tribunale civile per renderlo efficace anche in ambito legale.

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