Gravinia avvisa: se la Serie A riparte non si giocherà al Nord

Altra dichiarazione che ha spiazzato tutti del Presidente della FIGC Gabriele Gravina.
Nonostante ci sia stata una netta apertura alla possibile ripresa della massima serie del calcio italiano, una seconda dichiarazione ha spiazzato un po’ tutti.
Infatti il Presidente ha dichiarato che nel caso venga deciso di ricominciare il campionato di Serie A (e anche quello di Serie B), sarà quasi impossibile disputare partite al Nord, visto l’altro numero di contagi ancora oggi presenti sul territorio.
In particolare, Gravinia ha fatto riferimento al numero eccessivo di contagi di Bergamo, Brescia, Milano e Cremona.

Dunque si inizia a pensare ad un campionato svolto al di sotto dell’ Emila Romagna.
A farne le spese sarebbero praticamente il 50% delle squadre di Serie A.
Basta pensare che nella sola Zona Rossa del focolaio italiano, dovrebbero giocarci Milan, Inter, Atalanta, Brescia e Verona.
Per non parlare poi delle 2 squadre piemontesi, Torino e Juventus e dell’Udinese, zona comunque molto colpita dall’epidemia di Covid-19.
Se questa idea andrà in porto, resta da definire da quale zona in poi si potrà giocare.
Il nodo fondamentale sembra essere l’Emilia Romagna, dove dovrebbero giocare Bologna, Spal, Sassuolo e Parma. 
La regione, anche se non ai livelli di quelle più a Nord è stata lo stesso molto colpito, quindi bisognerà capire secondo quali parametri verrà permesso di giocare o meno.

Non resta quindi che attendere le prossime settimane e sopratutto le prossime riunioni della FIGC con esperti virologi e dottori.
Dopo queste riunioni e dopo che si sarà stabilita una data sicura per la salute dei giocatori, sapremo anche in quale città le squadre potranno giocare.
Suggestiva è l’idea di vedere ad esempio il derby di Torino giocato all’Olimpico di Roma, o un Milan – Atalanta giocato addirittura al San Paolo di Napoli

 

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