I retroscena sulle presunte mascherine contraffatte

La mascherina è ad oggi l’elemento più venduto in tutto il mondo, è considerato un dispositivo di protezione individuale assai efficace contro il Coronavirus, ecco perchè da circa dodici mesi vige l’obbligo di indossarla sia nei luoghi chiusi che nei luoghi aperti.
Nei giorni scorsi è iniziata a circolare una voce su alcune mascherine contraffatte.
Le mascherine Ffp2 con certificazione di conformità europea CE che dovrebbe garantire un’alta efficacia , sembra che non rispetterebbero i criteri della classificazione Ffp2 e non proteggerebbero le persone come dovuto.
In particolare si parla di maschere con marchio CE2163.

La notizia ha fatto il giro dell’Italia in pochi giorni dopo che quel tipo di mascherine sono state usate anche in televisione, in particolare al Festival di Sanremo.
Si tratta di un’azienda altoatesina che tratta materiali tra la Cina e l’Italia e che avrebbe fatto testare in Spagna alcune mascherine, molte con il marchio CE2163, queste non avrebbero rispettato i requisiti minimi di sicurezza imposti dall’Unione Europea.
La banca dati delle certificazioni dell’Unione Europea, riporta che il marchio CE2163 è correttamente registrato e non mostra nessun tipo di irregolarità, ma lo studio della società italiana ha creato uno scompiglio.

La notizia ha fatto tanto scalpore perchè questo tipo di marchio è quello presente sulla maggior parte delle mascherine in commercio in Italia, soprattutto su quelle economiche che i cittadini usano tutti i giorni.
In questa strana situazione nè le autorità italiane e nè quelle europee hanno avviato un qualunque tipo di indagine.
A proposito di false certificazioni, in Friuli Venezia Giulia, per esempio, sono state sequestrate dagli agenti della dogana in carico di mascherine FFP3 di produzione turca con marchio CE2163, le quali dopo un controllo da parte delle autorità competenti sono risultate non conformi ai requisiti minimi imposti dall’UE.
Si spera che in caso di truffa, vengano presi dei provvedimenti.

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