Lance Armstrong, voi italiani avete ucciso Pantani

Forse come risposta a “The Last Dance” , il documentario su Michael Jordan ed i Chicago Bulls andato in onda su Netflix, ESPN ha trasmesso in queste sere una intervista – documentario a Lance Armstrong.
Il ciclista statunitense è considerato ad oggi uno dei più grandi truffatori sportivi di tutti i tempi, essendo riuscito ad eludere l’antidoping per tutta la carriera, vincendo 7 Tour de France ed un Mondiale.
Il documentario, della durata totale di 3 ore e 15 minuti, è stato diviso da ESPN in 2 puntate.
Durante la prima puntata, tra le altre cose, Armstrong non ha mancato critiche anche all’Italia, colpevole di aver ucciso Pantani mentre si tratta Ivan Basso come un eroe, anch’egli dopato.

Il documentario non è una vera biografia del ciclista, ma più un viaggio nell’ animo malato di un uomo che ha perso completamente, causa doping, il contatto con la realtà.
Secondo l’intervista rilasciata ad ESPN, Lance Armstrong avrebbe iniziato a fare uso di doping a soli 21 anni.
Infatti, nel 1993, pur di vincere il Mondiale di Oslo, fece ricorso all’ormone della crescita.
Molto probabilmente l’utilizzo smodato di questi ormoni, che a sua detta lo facevano sentire invincibile, è stato la causa dei tumori ai testicoli e al cervello che lo colpirono in quegli anni.

Dopo aver vinto la sfida contro i 2 tumori, Lance racconta di essere tornato alle corse nel 1998, più dopato di prima.
Sono quelli gli anni della diffusione dell’EPO, la nuova sostanza dopante che secondo Armstrong ti faceva andare più forte senza causare danni, come quelli causati dagli ormoni della crescita.
Infine, parole pesanti anche per l’Italia colpevole secondo Lance di aver praticamente ucciso Pantani, mentre si continua a glorificare Ivan Basso, colpevole quanto lui o quanto Pantani di essersi dopato.
Ora non resta che attendere la seconda parte, per scoprire altre assurde verità.

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